Storia Dell'America Latina by daniele pompejano
autore:daniele pompejano
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2012-11-04T12:44:29+00:00
12.3 La rivoluzione si istituzionalizza
Nel 1928, in un clima di acuta tensione e di sollevazione negli stati
centro-occidentali, causata dai provvedimenti che regolavano le attivitÃ
di culto e la libertà religiosa (la cosiddetta guerra cristera, 1926-1929),
un fanatico cattolico assassinava il presidente Obregón, dieci giorni
dopo la sua rielezione alla carica presidenziale, resa possibile dalla
riforma costituzionale del 1926. Il periodo compreso fra il 1928 e
l'ascesa alla presidenza di LÃ zaro CÃ rdenas, nel 1934, viene
convenzionalmente indicato come il Maximato, fase politica segnata
dall'influenza
del
Jefe
Maximo
Plutarco
Elias
Calles.
L'istituzionalizzazione
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della rivoluzione fu il risultato d'un progetto politico maturato proprio
con la presidenza di Obregón e poi del suo successore Calles. Come si
diceva, nel corso della rivoluzione Obregón rappresentò lo scarto
dall'alleanza dei generali e dei caudillos regionali alla supremazia del
potere politico federale. Decisivi in questo senso furono l'alleanza con
la CROM e il sostegno politico del Partido Laborista Mexicano (PLM),
che dell'organizzazione sindacale era il braccio politico, in stretta
relazione con l'apparato statale in via di costruzione. Ma non meno
decisiva si rivelò la riforma delle forze armate, avviata sotto la
presidenza Calles, con la professionalizzazione dei corpi militari
affidata al generale Joaquin Amaro, ministro della Guerra sino al 1932.
Così il presidente veniva messo in condizioni di affermare la
prevalenza del potere politico sulle mobilitazioni militari regionali. Con
le leggi di riordino emanate sotto Amaro, le forze armate venivano
riorganizzate nelle carriere, nella disciplina e nelle corti militari
giudicanti, nella formazione castrense e tecnica, e dotate d'istituti di
assistenza e previdenza.
Con la costituzione, nel novembre del 1928, del PNR (Partido Nacional
Revolucionario), non veniva semplicemente riempito il vuoto lasciato
dalla morte di Obregón, piuttosto veniva ridotta la personalizzazione
della politica e tramontava definitivamente la fase rivoluzionaria dei
generali e dei caudillos. Il corpo del partito, guidato centralmente dal
comitato nazionale, era costituito dall'aggregazione interclassista dei
partiti territoriali, in una scala gerarchica che dal cacique e dalle sedi
locali ascendeva sino alla massima carica.
Sotto la presidenza di LÃ zaro CÃ rdenas, il Tata Presidente (1934-1940),
il partito - ribattezzato nel 1938 PRM {Partido de la Revolución
Mexicana) - monopolizzava la vita politica, integrando la rete
dell'associazionismo politico e strutturandosi in maniera corporativa nei
quattro fondamentali settori sociali: operai, contadini, militari e
popolari (ceti medi impiegatizi, piccoli imprenditori, organizzazioni
professionali e artigiani).
Da struttura autonoma, ancorché parallela all'azione dell'esecutivo,
verso il quale doveva convogliare il consenso, il partito diveniva
sempre più una struttura burocratica e una macchina elettorale al
servizio dell'esecutivo. Non un partito unico, ma un partido official,
deputato a gestire il consenso e a canalizzarlo, a sostenere
ideologicamente l'azione del governo, a segnalare all'esecutivo i
conflitti che si generavano nella società messicana e a proporre
soluzioni funzionali. Il rischio di scissione fra partito-società e governo
veniva scongiurato dalla progressiva convergenza nella stessa persona
di cariche pubbliche e incarichi di partito, a mano a mano che dal
livello locale si passava allo statale e al federale. Inoltre, la
rappresentanza degli interessi dei quattro settori consentì un equilibrio
costante e mobile fra i rispettivi settori sociali e infine, sotto la
presidenza di Manuel Avila Camacho (1940-1946), essendosi ormai
consolidato l'intero sistema politico messicano, l'eliminazione del
settore militare.
La stabilità politica era fondata non più sul monopolio della forza o su
accordi fra caudillos regionali, ma sullo scambio politico corporativo,
sulla nego-
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ziazione settoriale, sull'arbitrato dello Stato nei conflitti di lavoro,
gestiti da leader di organizzazioni
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